Il Lavoro c’è , mancano i professionisti
Per iniziare con un bel luogo comune : chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane …….
Giorni di festa ; cosa c’è di meglio che dedicarsi ad una sana lettura?
Ma si, un bel libro di narrativa o di poesia, oppure quel libro “leggero” per farmi 4 risate . Bello spaparanzato sul divano, copertina calda e un buon bicchiere di vino rosso.
Poi mi giro verso la scrivania , un buon 40% è completamente invaso da pile di appunti, riviste e ritagli di giornale. Mi sa che dovrò cambiare tipologia di lettura. Infondo se non lo fai durante le feste, quando lo trovi il tempo ? 🙂
La mia attenzione cade sul Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro. (monitora le previsioni occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi).
lo avrei dovuto leggere da tempo, non posso procrastinare ancora.
Per fortuna ai miei piedi, sdraiato sulla sua coperta morbidosa c’è dago che russa come un cacciatorpediniere, e mi tiene sveglio.
Bhè , nonostante il calo drastico dei consumi , dai dati emerge un sistema produttivo che ancora sta reggendo e che quest’anno assumerà personale. Si tratta del 13,2% delle imprese dell’industria e dei servizi .
750.000 assunzioni , 112.000 in meno rispetto al 2012. Ma c’è crisi è normale !!!!!
Qualcuno potrebbe domandarsi , ma scusa, in base a questi dati allora perché il livello di disoccupazione in Italia è così alto ?Tecnicamente verrebbe definito un disallineamento tra domanda e offerta. Ovvero una buona fetta di questi “posti di lavoro” restano scoperti. Non vengono evase le richieste in quanto mancano i profili in linea .
Fuga di cervelli o un sistema scolastico e formativo non al passo con le nuove esigenze del mercato del lavoro?
A questo punto posso affermare che il 2013 porta con se una situazione occupazionale disastrosa, a conferma che anche quest’anno le aziende hanno avuto e avranno (2014) difficoltà nell’individuare il candidato ideale. Il tassello del puzzle.
Andando a ritroso negli anni, partiamo da un 2008 dove ben 217.000 posti di lavoro sono rimasti scoperti, oltre il 26% delle assunzioni previste.
Nel 2012 con la crisi in pieno fermento siamo “scesi” a 65.000, per raggiungere quest’anno i 47.000.
Ogni 100 richieste, 13 restano inevase.
Sia ben chiaro che nei dati non rientrano le assunzioni stagionali. Parliamo del tanto amato posto fisso e monotono.
Sono le stesse aziende intervistate per l’analisi annuale del Sistema informativo Excelsior a spiegarci il perché. Il problema principale è la mancanza di competenze, o meglio competenze non adeguate alle mansioni da svolgere. Skills non solo tecniche ma anche trasversali.(ne parlo qui).
Grazie anche alla nascita delle varie facoltà di scienze confuse, i profili vacanti in cui è richiesta la laurea sono nettamente superiori rispetto al compagno di banco che ha fatto la rinuncia agli studi. Su quasi 59.000 laureati , 1 su 5 è considerato introvabile (circa 11.0000).
Per quanto concerne percorsi di studi secondari risultano difficilmente individuabili, gli indirizzi agrario-alimentare, l’informatico e il meccanico. Ma quali sono queste figure :
Giusto per citare alcuni dati : esperti software – 47,4% della richiesta inevasa , esperti in gestione aziendale ( 37,8%). La lista è lunga, prosegue con progettisti meccanici, export manager , educatori per disabili, e commerciali. Senza considerare le professioni legate al web, a loro dedicherò in singolo post.
E poi diciamocelo esistono anche tanti lavori che nessuno vuole più fare . A meno che la richiesta venga completamente evasa dagli << immigrati>> . Il rischio è che da qui a qualche anno possano mancare completamente i vecchi mestieri . ( orafi, orologiai, falegnami, muratori, carpentieri, carrozzieri, saldatori, elettricisti)
Mi pare evidente che oltre una nuova linea economica che agevoli la ripresa delle imprese, si debba intervenire rapidamente alla fonte, ovvero con un approccio differente nel mondo dell’istruzione e della formazione, magari prendendo spunto dai nostri “cugini europei” . I giovani devono poter “annusare” e vivere l’azienda già dal periodo scolastico.
Se volete visualizzare i dati suddivisi per settore , per Regione , per scolarizzazione, potete scaricare il Comunicato stampa Unioncamere qui :
http://www.unioncamere.gov.it/P42A1917C160S123/Unioncamere–occupazione–750mila-entrate-previste-nel-2013-grazie-alle-imprese-esportatrici-e-innovatrici.htm
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Ciao, alla prossima
Roberto
p.s. la difficoltà non è solo Italiana. Se vuoi scoprire cosa accade anche negli altri paesi guarda questo grafico pubblicato dall’economist.
http://www.economist.com/blogs/graphicdetail/2012/05/daily-chart-18